
Dallara, storica Casa costruttrice di macchine da corsa, ha celebrato l’81° compleanno del suo fondatore presentando la Stradale, prima vettura adibita all’uso su strada dell’azienda emiliana
Il 16 Novembre 2017 è una data destinata ad entrare nella storia dell’automobilismo italiano. Sì perché l’Italia, patria delle più ammirate ed invidiate Case automobilistiche del mondo, non aveva mai dato i natali ad una sportiva per antonomasia. O almeno non lo aveva fatto fino ad oggi. Il 16 Novembre del 1936 nasceva nei pressi di Parma Giampaolo Dallara. Probabilmente neanche lui, appassionandosi di motori in tenera età, si immaginava che avrebbe costruito numerosissime vetture da corsa nella propria carriera ma che avrebbe dovuto spegnere 81 candeline per presentare al mondo intero la prima automobile omologata per l’uso su strada che portasse il suo nome, la Stradale appunto.
La Stradale rappresenta il frutto dell’intero know-how acquisito dalla Dallara in oltre quarant’anni di competizioni sui circuiti di tutto il mondo. La filosofia con la quale è stata dapprima concepita e in seguito sviluppata è quella del piacere e del divertimento di guida. A che serve disporre di 16 cilindri e quattro turbine se poi non si possono utilizzare? La prima stradale di Dallara è semplicemente tutto ciò che le odierne super e hypercars non sono: semplice e funzionale, una vera auto da track day all’italiana.
Nella sua configurazione di base la vettura si presenta come una vera e propria barchetta, cioè senza tetto e soprattutto senza portiere, a sottolineare lo spirito agonistico che ne ha caratterizzato il progetto. A richiesta si può però ottenere l’aggiunta del parabrezza, delle portiere ad ala di gabbiano e di un vistoso alettone posteriore che consente di raggiungere l’incedibile valore di 820 kg di downforce alla velocità massima.
Secondo la filosofia Dallara una condizione necessaria per raggiungere prestazioni al vertice è che la vettura pesi poco, molto poco, pochissimo. Il meticoloso lavoro di differenziazione del processo di produzione della fibra di carbonio in relazione alla funzione strutturale del pezzo da realizzare, unito all’utilizzo di esclusive fibre composite, ha permesso di fermare l’ago della bilancia a soli 855 kg a secco. Lo specifico assetto di sospensioni, ammortizzatori e barre di torsione, realizzato sia al simulatore sia tramite collaudi su strada, ha poi consentito alla Stradale di far registrare un valore massimo di accelerazione laterale addirittura superiore ai 2g.
Il motore che equipaggia la Stradale è un 4 cilindri sovralimentato da 2.3L montato trasversalmente in grado di erogare ben 400 CV di potenza e 500 Nm di coppia. Questi valori vengono scaricati sull’assale posteriore tramite un cambio manuale a sei rapporti di serie o uno robotizzato opzionale, dotato di paddles al volante e due configurazioni, Sport e Normal. La combinazione tra un peso irrisorio ed una più che discreta potenza consente alla Stradale di ottenere prestazioni da vera e propria supercar, scattando da 0 a 100 km/h in soli 3,25 secondi e raggiungendo i 280 km/h di velocità massima.
Fonte immagini: www.dallara.it