In arrivo nel 2019, Audi A8 promette gadget tecnologici più che all’avanguardia: la casa dai quattro anelli punta ad essere la prima sul mercato della guida autonoma altamente automatizzata
Sono 5 i livelli secondo i quali i sistemi di guida autonoma vengono categorizzati e giudicati: al primo livello troviamo apparati di assistenza elettronica ormai collaudati come cruise control adattivo e lane keeping assist. Il secondo livello è abitato da vetture come Tesla Model S, che offrono automatizzazione parziale della guida: gestione dell’acceleratore, freni e gestione dello sterzo situazionale in rapporto allo scenario di guida, utilizzando una raccolta di informazioni anche di notevole quantità; mentre ci si aspetta che il guidatore svolga tutto il resto delle attività dinamiche della guida.
Arriviamo dunque al terzo livello: automatizzazione condizionale. Questo livello presuppone che il veicolo sia in grado di gestire tutti gli aspetti della guida, ricorrendo all’intervento del guidatore solo quando il sistema stesso lo richieda. I due livelli successivi riguardano l’automatizzazione quasi completa, addirittura senza l’intervento del conducente in nessuna condizione di guida, ma è proprio sul terzo livello che Audi sta investendo, puntando tutto sulla sua A8 per farla diventare la prima auto commerciale con un apparato di guida autonoma di tale livello.
Un traguardo non indifferente che andrebbe di fatto a piazzare Audi sulla vetta dei leader mondiali della guida autonoma. Il sistema è infatti incredibilmente complesso e prevede un pulsante Audi IA (Intelligenza Artificiale) che, una vola premuto, farà entrare in funzione il protocollo di automatizzazione della conduzione del veicolo. Il guidatore potrà staccare le mani dal volante e spendere il tempo come meglio crede, finché la vettura stessa non gli comunicherà che ha a disposizione 10 secondi per prendere di nuovo il controllo. Questo accadrà solo in situazioni dove il sistema di diagnostica dello scenario di guida ritenga necessario l’intervento umano per operare l’automobile nei limiti della sicurezza.
Guida autonoma Audi: ecco cosa c’è dietro
Nel complesso di impianti necessari a rendere tutto ciò possibile, figurano anche sterzo e sospensioni elettroniche. Uno sterzo elettrico infatti, contrapposto ad uno collegato all’asse anteriore meccanicamente, permetterà al “cervello” della A8 di prendere il controllo e gestire la sterzata liberamente. Tale approccio alle sospensioni non è assolutamente necessario ai fini dell’automazione, ma renderà la guida automatica più confortevole collaborando con il resto dei sistemi.
La vettura dovrà a tutti gli effetti anche essere capace di “vedere” il panorama e gli oggetti circostanti per poter calcolare in tempo reale, senza dipendenze esterne, il tragitto più appropriato e sicuro da percorrere. L’Audi A8 sarà quindi dotata di un gran numero di sensori, telecamere, scanner e persino di sofisticati sonar e radar che agiranno tutti insieme per diagnosticare ogni singolo parametro necessario alla completa sicurezza della vettura in ogni situazione. La disposizione di questi apparati è come segue: un radar a lungo raggio sul fronte, quattro a medio raggio sugli angoli e ben 12 sonar attorno al perimetro che gestiranno le informazioni provenienti dalle distanze più immediate.
Un nuovo scanner laser condurrà delle osservazioni a 145 gradi ogni millisecondo per individuare ogni singolo ostacolo che possa pararsi di fronte al veicolo nel raggio di 80 metri. Il dispositivo sarà in grado di operare senza nessun tipo di interferenza anche sotto pioggia, neve, nebbia o intensa luce solare. Questo raggruppamento di sistemi provvederà a comunicare all’automobile una dettagliata mappa degli oggetti circostanti, che verrà poi esaminata e caricata su un servizio di apprendimento automatizzato basato su cloud Audi, affinché sia comparato ad altre mappe e rimandato indietro sulla vettura mentre la stessa procede a guidarsi autonomamente.
La parola chiave qui è ridondanza: tutto l’apparato è progettato in modo che anche se uno o più dispositivi venisse a mancare, non inviando più dati al computer centrale, la vettura possa contare comunque su un numero molto più che sufficiente di ulteriori sistemi per la guida in sicurezza. Qualora non fosse sicuro operare i sistemi di guida autonoma, il guidatore verrà notificato e potrà facilmente riprendere il controllo.
Il pacchetto necessita dunque di un conducente sempre presente, dato che la guida autonoma di livello 3 sarà solo possibile in aree dove la vettura riterrà realistico guidare ad un’andatura inferiore ai 60 km/h. Una telecamera monitorerà lo stato della componente umana: qualora il sistema dovesse rilevare un guidatore dormiente, suonerà un allarme, o fermerà del tutto la vettura.
La questione legale
Il 2019 è quasi dietro l’angolo ed è facile osservare come ultimamente la tecnologia si stia muovendo ad un passo molto più veloce della legge. L’hardware necessario all’impresa sarà montato su tutte le A8, ma l’ultima parola spetterà agli stati nei quali la vettura sarà venduta. Audi sta infatti combattendo per il diritto e la possibilità di mandare updates via radio ed internet alle auto, ma arrivare ad un punto di sblocco prima del lancio della vettura non sarà facile.
Le problematiche logistiche non sono poche, e saranno addirittura diverse di stato in stato: negli Stati Uniti potrebbe presto apparire una legge federale a favore della completa legalizzazione della guida autonoma, ma tutto ciò rappresenterebbe comunque una grande responsibilità per Audi, qualora l’A8 divenisse la prima vettura a guida autonoma di livello 3.