Svelata ieri sera a Londra, la nuova hypercar potrà essere guidata solo in pista da pochi fortunati clienti, fondamentali per realizzare un sogno: la 24 ore di Le Mans
Campionato del mondo di Formula 1, anno 1992. Alla fine del GP d’Ungheria, la Brabham BT60 B si ritira Circus a causa dei debiti finanziari, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore degli appassionati. Fino ad oggi. A distanza di ben 26 anni, lo storico marchio, guidato dal figlio di Brabham, David, torna alla ribalta con una nuova vettura, la BT62.
La nuova hypercar tiene conto di due concetti ben definiti, ovvero leggerezza e potenza. Il primo è garantito da scocca e carrozzeria realizzate interamente in fibra di carbonio, come i vari profili aerodinamici e il grande alettone, capace di generare ben 1200 kg di deportanza sul posteriore alla massima velocità. Il secondo “parametro” è abbondantemente soddisfatto da un motore endotermico ASPIRATO.
Per dare una grande esperienza di guida, la Brabham Automotive ha pensato bene di installare un bel V8 da 5.4 litri, capace di sviluppare 710 CV e 667 Nm di coppia. Tale potenza è trasmessa alle sole ruote posteriori tramite un cambio sequenziale a 6 rapporti. Anche lo schema sospensivo è raffinato: tutti triangoli sovrapposti, su cui sono montati dischi carboceramici con pinze a 6 pistoncini e cerchi da 18″ gommati Michelin.
Abbiamo detto che la BT62 è molto leggera. Ma effettivamente, quanto pesa? Beh, l’ago della bilancia si ferma a soli 972 kg, pilota incluso. La distribuzione dei pesi è l’ideale per u’auto da corsa: 41% all’anteriore e 59% al posteriore.
Gli interni sono molto spartani, coerenti con il tipo di vettura. Davanti al pilota troviamo un grande display da 12″ e il volante di natura racing, mentre sulla plancia centrale sono collocati tutti i comandi “secondari”. I sedili sono contenitivi e personalizzabili secondo le dimensioni del pilota e adottano cinture a 6 punti.
Ma tutte queste accortezze a cosa servono? In Brabham pensano di prender parte alla alla 24 Ore di Le Mans, nella categoria GTE. Infatti sedili, volante, sistema di alzamento pneumatico della vettura e altre parti della vettura sono omologate secondo la normativa vigente FIA. E i clienti/piloti avranno un ruolo fondamentale in quanto saranno parte integrante dello sviluppo della vettura in pista, come già accade in Ferrari e McLaren.
Naturalmente tutto questo ha un prezzo: si parte da ben 1.1 milioni di euro, tasse e optional esclusi. In più, non tutti potranno averne una in quanto saranno prodotte solo 70 vetture, di cui le prime 35 avranno la livrea di alcune delle vetture più vincenti della Brabham in Formula 1.