

A Palazzo Chigi stanno lavorando su un piano di incentivi che comprenderà detrazioni fiscali ed IVA ridotta per chi scegliesse l’elettrico
Al Governo si lavora verso la realizzazione di un piano economico per rendere l’acquisto di autovetture a propulsione elettrica più appetibile, tramite incentivi e diffusione di infrastrutture di ricarica. L’obiettivo è quello di presentare il piano alla Commissione Europea entro il 18 Novembre di quest’anno. La stesura del piano di lancio strategico sull’elettrico è in mano alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con una delegazione di esperti nel settore, i quali avrebbero già steso una bozza da ridefinire insieme a tutti gli elementi che si troveranno a collaborare sull’attuazione del disegno, tra cui case automobilistiche e aziende di produzione e distribuzione dell’energia.
La prima riunione congiunta è prevista per il prossimo 16 maggio con l’augurio di avere completato la stesura del documento entro il 27 dello stesso mese, data in cui potrebbe essere illustrato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi in occasione della due giorni di rEVolution – Electric Drive Days che si terrà presso il centro Guida Sicura dell’Aci di Lainate, evento al quale parteciperanno i maggiori nomi del settore. Sempre Renzi inoltre parla di stanziare fondi che ammonterebbero a 500 milioni di euro sull’attuazione del piano.
Più in particolare, il piano prevedrebbe ad ora un ribasso sull’IVA del 4% all’acquisto di vetture elettriche, completo di un meccanismo di detrazione fiscale ed un superammortamento al 140%, soluzione da indirizzare verso le aziende e professionisti vari, qualora decidessero di passare all’elettrico. Tali incentivi non comprendono gli acquisti sull’ibrido, ibrido plug-in e tanto meno sulle auto ad idrogeno. Il piano Italiano inoltre non contemplerebbe un contributo diretto per l’acquisto, al contrario di quanto previsto dalla controparte Tedesca recentemente approvata.
Altro ostacolo da superare tramite il lancio del piano è rappresentato dal rimuovere pratiche e funzioni burocratiche che ad oggi gravano su chiunque compri elettrico, si parla infatti di ridurre i tempi di installazione delle wallbox (apparati di connessione domestica volti alla ricarica) dagli 8 mesi attuali alle 2-3 settimane. Inoltre sarà necessario stabilire condizioni agevolate per l’utilizzo dell’energia elettrica destinata alla ricarica dei veicoli ed infine facilitare l’accesso per i privati ai fondi stanziati dalla legge 134/12 e dal “Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica”. Ultima ma non ultima la necessità di realizzare un’infrastruttura coerente e funzionale su tutto il territorio del paese ai fini di ricaricare le vetture.
Il piano mirerebbe infine a colmare vuoti normativi tramite la rivisitazione del Codice della Strada per ridefinire segnaletica e regole specifiche per l’auto elettrica. Altri punti da toccare saranno la gestione degli impianti di ricarica rapida presso i distributori di carburante ed il supporto di attività di ricerca correlate allo sviluppo e alla diffusione dell’auto elettrica, lo smaltimento delle batterie, anche tramite riciclo ed il cosidetto V2G ovvero Vehicle-to-Grid, la tecnologia che consente lo scambio bidirezionale dell’energia tra la rete e i veicoli. A quest’ultimo proposito, recentemente Nissan ha firmato a livello europeo un protocollo di intesa con Enel in occasione del COP21 che si è tenuto a Parigi.