

Grane in casa FCA, che potrebbe presto trovarsi davanti ad uno scandalo molto simile a quello che ha recentemente colpito Volkswagen
La giornata di ieri è stata tutt’altro positiva per il Gruppo FCA, che ha dovuto fronteggiare un “tonto” in borsa pari al 5%, poi ridotto fino al 3% in chiusura. Tutto ciò è una logica conseguenza diretta delle indiscrezioni pubblicate sul quotidiano tedesco Bild, secondo le quali il governo potrebbe presto impedire la vendita di veicoli a marchio FCA in tutto il paese.
Questo perché, stando a delle voci non ancora confermate, sarebbero stati trovati dei software anomali in alcune vetture del gruppo italoamericano, in grado di manipolare le emissioni delle vetture stesse. Più nello specifico il software sarebbe in grado di mantenere le emissioni negli standard per circa 22 minuti, per poi consentire al motore di superarle.
Ovviamente anche per questo escamotage c’è una spiegazione ben precisa. Infatti, solitamente, i test sulle emissioni hanno una durata massima di 20 minuti e difficilmente vanno oltre questa soglia. Attualmente non c’è ancora nulla di ufficiale, anche se tutti sanno ormai che il Governo tedesco ha imposto una serie di rigidissimi controlli da dopo lo scandalo Volkswagen, così da scovare tutti i “furbi”.
Nello scenario peggiore quindi non è impossibile che si arrivi addirittura ad un blocco delle vendite, cosa che sarebbe un colpo durissimo per la casa stessa. Questo perché quello tedesco è il secondo mercato più importante dopo quello italiano per FCA, dove ha riscontrato anche un aumento delle vendite di quasi il 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Un portavoce di casa FCA ha comunque ribadito immediatamente che “tutti i nostri veicoli sono conformi alle norme sulle emissioni attualmente in vigore”, anche se si è rifiutato categoricamente di di commentare ulteriormente la questione.
Una prima rassicurazione sulla faccenda è arrivata anche dal Ministro dei Trasporti italiano Graziano Delrio, che ha spiegato come le omologazioni arrivino direttamente dal Governo Italiano. Secondo le attuali regole dell’Unione Europea infatti il responsabile per il controllo delle vetture appartiene al paese di produzione.
Così facendo l’omologazione ottenuta in un paese appartenente all’UE è valida anche in tutte le altre 28 nazioni che ne fanno parte. Inoltre, questo sistema, impedirebbe anche alla Germania di varare un possibile blocco delle vendite.
Inoltre, come è stato ricordato giustamente dagli analisti di UBS in una nota: “Qualunque sia l’esito finale dei test, dubitiamo che a FCA venga impedito di vendere le proprie vetture in Germania. Questo perché a Volkswagen è stato consentito di continuare con una regolare vendita nonostante i dispositivi di disattivazione rinvenuti nelle vetture dello stesso gruppo”.
A fare ulteriore chiarezza è arrivata anche una note scritta da Arndt Ellinghorst, analista per Evercore ISI, nella quale dice: “ Se le autorità italiane sono incaricate di controllare le vetture del Gruppo FCA allora quelle tedesche dovrebbero dimostrare che a loro è sfuggito qualcosa che invece loro hanno trovato. Per questo motivo non ci aspettiamo ripercussioni per la casa automobilistica”.
Ancora quindi, purtroppo, la situazione è molto confusa e di difficile comprensione per tutti. Quindi di passare a possibili giudizi quindi non ci resta che aspettare l’arrivo e la pubblicazioni di dettagli e notizie ufficiali.